All’ex convento dell’Annunziata si sono aggiudicati i titoli di Premio della Giuria come miglior film e miglior documentario in concorso
Grande accoglienza per Claudia Gerini, ospite d’eccezione dell’edizione 2020
Il premio Audience Award va rispettivamente a Supernova (sezione film) e The Need To Grow (sezione documentari)
SESTRI LEVANTE (GE) – Il Riviera International Film Festival edizione 2020 ha emesso i suoi verdetti: sono “Relativity”, della registra tedesca di origini giapponesi Mariko Minoguchi, e Strike! – Fighting for the Future, degli italiani Francesca Floris, Pietro Jellinek e Davide Petrosino, i vincitori del Premio della Giuria 2020, rispettivamente eletti miglior film e miglior documentario in concorso. Il titolo Audience Award, riservato ai film più visti e votati online, va invece a “Supernova” di Bartosz Kruhlik (sezione film) e a “The Need To Grow” di Rob Herring e Ryan Wirick (sezione documentari). Ad assegnare i titoli è stata Claudia Gerini, che ha consegnato i premi alla Sala Agave dell’ex Convento dell’Annunziata. Nella stessa serata l’attrice romana, accolta da un autentico bagno di folla di fan e curiosi, con cui si è intrattenuta per selfie di rito e foto ricordo, ha ricevuto l’Icon Award del RIFF, premio che il festival consegna ogni anno ad un personaggio del cinema a coronamento dei suoi successi in campo artistico.
L’edizione 2020 a causa dell’emergenza Corvid-19 è stata interamente in modalità digitale. Migliaia di utenti si sono collegati al sito www.rivierafilm.org e visionato e votato i film e dei documentari in concorso, tutti ancora inediti in Italia e la cui fruizione, come detto, è stata per la prima volta riservata allo streaming a causa delle norme di distanziamento sociale ancora in vigore. «È stata una versione inedita del RIFF ma anche una scommessa vinta – spiega a fine serata Stefano Gallini Durante, presidente del Riviera International Film Festival -. Grazie al gioco di squadra di un team formidabile siamo riusciti ad organizzare un festival originale nel rispetto delle norme sanitarie vigenti che ha comunque coinvolto in modo diverso e partecipativo gli appassionati del cinema».
Anche Vito D’Onghia plaude la nuova formula de RIFF. «Siamo un festival “rebel” e indipendente e ci siamo immediatamente allineati alle modalità con cui vengono svolti i festival del cinema a livello mondiale – spiega il direttore esecutivo del RIFF -. Non immaginavamo potessimo raggiungere un numero così alto di visualizzazioni segno che anche in una formula diversa il RIFF riscuote lo stesso successo».